24 settembre 2025
L’Ente di Gestione delle Aree Protette della Valsesia ha pubblicato la nuova relazione tecnica sulle attività di censimento e monitoraggio faunistico riguardanti le popolazioni di camoscio alpino, stambecco, cervo e capriolo. Il documento raccoglie e analizza i dati raccolti fino al 2024, offrendo una visione storica e aggiornata sull’andamento delle principali specie di ungulati presenti all’interno del Parco naturale Alta Valsesia e Alta Valstrona.
Il censimento, condotto due volte l’anno (primavera e autunno), rappresenta uno strumento fondamentale per:
- monitorare la distribuzione e la consistenza delle popolazioni;
- valutare la struttura demografica (rapporto tra i sessi, successo riproduttivo, sopravvivenza giovanile);
- individuare eventuali criticità legate a malattie o condizioni ambientali;
- supportare scelte gestionali e misure di conservazione.
📊 I risultati principali:
La popolazione di camoscio risulta in costante crescita dagli anni ’80, pur avendo subito un forte calo nel 2005 a causa di un’epidemia di cheratocongiuntivite, seguita da una progressiva ripresa.
Lo stambecco, reintrodotto a metà anni ’70, mostra un incremento significativo e costante, a conferma della buona qualità degli habitat alpini e della gestione adottata.
Il cervo, presente soprattutto in Val Mastallone e Carcoforo, è ancora in fase di espansione ma con numeri contenuti.
Il capriolo, diffuso in tutti i comuni monitorati, mantiene popolazioni ridotte ma stabili, influenzate dalla predazione naturale e dalle condizioni climatiche.
Il report sottolinea inoltre come i dati raccolti siano il frutto della collaborazione tra personale del Parco, guardiaparco, volontari, ricercatori e studenti, a testimonianza dell’importanza del lavoro di squadra nella tutela della biodiversità.
Qui sotto potete consultare in versione PDF la versione completa del report.
Il censimento, condotto due volte l’anno (primavera e autunno), rappresenta uno strumento fondamentale per:
- monitorare la distribuzione e la consistenza delle popolazioni;
- valutare la struttura demografica (rapporto tra i sessi, successo riproduttivo, sopravvivenza giovanile);
- individuare eventuali criticità legate a malattie o condizioni ambientali;
- supportare scelte gestionali e misure di conservazione.
📊 I risultati principali:
La popolazione di camoscio risulta in costante crescita dagli anni ’80, pur avendo subito un forte calo nel 2005 a causa di un’epidemia di cheratocongiuntivite, seguita da una progressiva ripresa.
Lo stambecco, reintrodotto a metà anni ’70, mostra un incremento significativo e costante, a conferma della buona qualità degli habitat alpini e della gestione adottata.
Il cervo, presente soprattutto in Val Mastallone e Carcoforo, è ancora in fase di espansione ma con numeri contenuti.
Il capriolo, diffuso in tutti i comuni monitorati, mantiene popolazioni ridotte ma stabili, influenzate dalla predazione naturale e dalle condizioni climatiche.
Il report sottolinea inoltre come i dati raccolti siano il frutto della collaborazione tra personale del Parco, guardiaparco, volontari, ricercatori e studenti, a testimonianza dell’importanza del lavoro di squadra nella tutela della biodiversità.
Qui sotto potete consultare in versione PDF la versione completa del report.
Allegati
- Report censimenti ungulati 2024 [.pdf 3,82 Mb - 22/09/2025]